articolo Cucina
La cucina, un intimo focolare domestico freccevenerdì 20 settembre 2013 


La cucina, sia intesa come spazio fisico nel quale l'individuo può preparare succulenti pietanze per cibarsi, sia intesa come una serie di abitudini comportamentali relative all'alimentazione, abbraccia una dimensione dell'esistenza dell'uomo che ha il sapore del focolare domestico e intimo. La cucina è un "modus vivendi" in cui l'ingrediente principale è l'ingegno e la fantasia nell'uso di colori e proprietà nutritive. La cucina è un algoritmo in cui vari interventi mirano al trionfo delle papille gustative.

La cucina, nel tempo, ha assunto forme e schemi diversi. Per un lungo periodo di tempo, gli antichi romani furono soliti mangiare una sola volta al giorno, ma in seguito s'introdusse l'uso della colazione che si faceva tre ore dopo il levar del sole e, consisteva nel mangiare del pane asciutto con frutta secca o miele ed altri dolciumi, e di un pasto che si faceva tra le undici e mezzogiorno. Più tardi si rimandò il pasto principale, d'estate e d'inverno e s'introdusse una seconda colazione verso mezzogiorno, in cui si mangiavano frutti di stagione.

Il pasto principale si componeva di tre parti:
  1. l'antipasto con uova, insalata di lattuga, olive, frutti di mare;
  2. il pasto vero e proprio che comprendeva tre portate, nelle quali prevaleva la carne;
  3. ogni varietà di frutti e dolci.
Al pasto principale, seguiva il simposio, durante il quale, bevendo, si attendeva la prima luce del giorno nuovo, sotto la direzione di un re della festa designato dalla sorte con i dadi. Egli, regolava, tra l'altro, il numero delle tazze che ciascun convitato doveva bere. Intorno ai tre lati della tavola erano solitamente sistemati i "triclini" sui quali prendevano posto tre persone disposte a seconda della stima e dell'importanza di cui erano considerate degne.

Oggi le nostre abitudini culinarie non sono, di certo, scandite in modo così serrato da orari fissi e regole di comportamento, anzi si mangia in modo sregolato, durante gli orari più disparati e, alle volte, si salta qualche pasto a causa dei ritmi frenetici imposti dal lavoro e dalla società. Molto importante risulta la distribuzione dei pasti: è necessario prevedere almeno tre pasti principali e qualche spuntino per consentire un più armonico rifornimento di substrati energetici e un minore impegno digestivo col fine di non arrivare affamati ai pasti principali.. E' opportuno non saltare mai i pasti e cercare di:
  • ridurre i grassi di origine animale e privilegiare quelli di origine vegetale;
  • consumare regolarmente cereali, meglio se integrali, legumi, frutta, verdura, carni magre e pesce;
  • limitare il consumo di cibi che contengano zuccheri semplici, specie lontano dai pasti;
  • consumare, durante la giornata, una sola porzione di dolci e zucchero, due o tre porzioni alternate di carne, pesce, uova, formaggi o latte, due o quattro porzioni di frutta e tre o cinque di verdura.
Cucinare è mescolare gusto e cultura, curiosità e misura, tentazione e capacità di dosare, peccati di gola e salute. Espressione allegorica di quello che per un uomo potrebbe essere la cucina è una citazione umoristica di Enzo Iacchetti: " Sto cercando una donna che metta un po’ d'ordine nella mia vita e, se la trovo, spero che inizi dalla cucina!!!".
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Elisabetta  Mancini - vedi tutti gli articoli di Elisabetta  Mancini


   
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Il pasto principale si componeva di tre parti:
  1. l'antipasto con uova, insalata di lattuga, olive, frutti di mare;
  2. il pasto vero e proprio che comprendeva tre portate, nelle quali prevaleva la carne;
  3. ogni varietà di frutti e dolci.
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